Secondo uno studio i vaccini COVID a mRNA aumentano le probabilità di sopravvivenza nei pazienti oncologici in immunoterapia.
La ricerca medica continua a rivelare connessioni inaspettate tra diverse aree terapeutiche. Una delle scoperte più recenti riguarda l’uso dei vaccini a mRNA contro il COVID‑19 come possibile supporto nell’immunoterapia oncologica. A presentare questi risultati è stato il Md Anderson Cancer Center dell’Università del Texas, durante il congresso 2025 della Società Europea di Oncologia Medica (Esmo).

I vaccini a mRNA raddoppiano la sopravvivenza a tre anni
Uno studio retrospettivo ha analizzato oltre 1.000 pazienti oncologici trattati tra agosto 2019 e agosto 2023. I risultati sono sorprendenti: “Pazienti oncologici che hanno ricevuto vaccini Covid a mRNA entro 100 giorni dall’inizio dell’immunoterapia avevano il doppio delle probabilità di sopravvivere tre anni dopo l’inizio del trattamento”.
Il dato suggerisce una potenziale sinergia tra vaccinazione COVID a mRNA e terapie con inibitori dei checkpoint immunitari, già impiegate in molte forme di tumore.
Una nuova via per potenziare l’immunoterapia
Come riportato da ansa.it, secondo Adam Grippin, oncologo del Radiation Oncology all’Anderson Cancer Center, “Questo studio dimostra che i vaccini mRNA contro il Covid disponibili in commercio possono addestrare il sistema immunitario dei pazienti a eliminare il cancro”.
“Se combinati con inibitori dei checkpoint immunitari, questi vaccini producono potenti risposte immunitarie antitumorali che si associano a notevoli miglioramenti nella sopravvivenza dei pazienti oncologici”, ha aggiunto. I ricercatori, pur riconoscendo che i meccanismi immunologici non siano ancora del tutto compresi, sottolineano che “questo studio suggerisce che i vaccini mRNA contro il Covid sono strumenti potenti per riprogrammare le risposte immunitarie contro il cancro”.
Grippin ha inoltre evidenziato il potenziale di questa scoperta: “L’aspetto davvero entusiasmante del nostro lavoro è che indica la possibilità che vaccini ampiamente disponibili e a basso costo abbiano il potenziale per migliorare drasticamente l’efficacia di alcune terapie immunitarie”. L’obiettivo, conclude, è che “i vaccini a mRNA possano non solo migliorare i risultati per i pazienti trattati con immunoterapie, ma anche portare i benefici di queste terapie ai pazienti con malattie resistenti al trattamento”.
Attualmente è in fase di progettazione uno studio clinico di fase III, necessario per validare scientificamente questi risultati e valutare se i vaccini a mRNA contro il COVID debbano entrare nello standard di cura per i pazienti sottoposti a immunoterapia.